Con l’arrivo di novembre si avvicina una delle feste tradizionali più longeve e sentite della Valpolicella, la “Festa de le Fae”. Nell’incantevole borgo di San Giorgio Ingannapoltron il secondo weekend di novembre si celebra questo legume, la fava appunto, fondamentale per l’alimentazione delle famiglie contadine locali in passato. Fin dall’antichità le fave, che per prime sbucano dal terreno primaverile dopo che il seme è stato sepolto nella terra, erano il simbolo di immortalità e custodi delle anime dei trapassati. Questa festa affonda le radici nell’epoca dell’antica Roma, ed era connessa con i riti funebri degli Arusnati, antichi abitatori della Valpolicella, e poi con quelli cristiani, per i quali ugualmente le fave erano simbolo dell’immortalità. L’antico rito pagano aveva il significato di propiziare le ombre dei defunti, mettendosi quindi in contatto con l’aldilà, dove lo spirito dei morti vive in eterno. Le fave non rappresentavano dunque un’offerta destinata ai defunti, ma un legume destinato ai viventi, che essendo simbolo di immortalità, li metteva in comunicazione spirituale con il mondo dei trapassati.
Tracce certe di questa celebrazione si hanno dal ‘500 fino al 1924, dopodiché la sua presenza ha cominciato a rarefarsi sempre più fino quasi a scomparire. Nel 1973 la nascente Pro Loco locale si incaricò di riabilitare l’evento, rispecchiando la vecchia tradizione, compresa la ricetta e distribuzione alla popolazione del famoso “minestrone de le Fae”, risultato di una lunga cottura delle fave con verdure ed olio di oliva. Da allora, ogni anno la seconda domenica di novembre dopo la Santa Messa, gli abitanti della frazione di San Giorgio si radunano nella piazzetta adiacente la Pieve, dove attorno alla “Piera (pietra) de le Fae” aspettano di ricevere la loro razione di minestrone. I capifamiglia del paese vengono chiamati, e in base al numero di componenti di ciascun nucleo familiare, vengono distribuite le razioni. A questo punto gli abitanti tornano alle loro abitazioni per consumare il ricco minestrone ricevuto. La festa continua, e tutti gli ospiti ed i turisti presenti possono assaggiare loro stessi il minestrone di Fae, castagne e sponghè, un dolce tipico locale, il tutto ovviamente accompagnato dai vini locali della Valpolicella e da ottimo vin brulè.
In paese la festa dura tutto il finesettimana, con esibizioni folkloristiche e degustazioni di prodotti locali, oltre ad eventi collaterali come esposizioni di sculture, mostre fotografiche o di pittura e concerti.
Insomma, se capitate in Valpolicella tra l’8 e il 10 novembre una tappa alla “Festa de le Fae” a San Giorgio è proprio d’obbligo. Ma se volete scoprire la magia di questo borgo antico anche durante il resto dell’anno, non esitate ad unirvi a noi nel nostro tour “Un assaggio di Valpolicella”!