C’è un vino in Valpolicella, che rappresenta il perfetto compromesso tra un vino fresco e giovane e uno più strutturato e corposo. Probabilmente hai già sentito parlare del Ripasso, ma forse non conosci la sua tecnica di produzione, il motivo per cui ha questo nome, il modo migliore per abbinarlo e perché NON è un Amarone baby (a dispetto di quello che si dice di solito). Sveliamo tutti i suoi segreti.
Il vino, il suo nome, la sua tecnica
Il Ripasso è uno dei cinque vini (prendendo in considerazione solo i vini DOC e DOCG) che si possono trovare in Valpolicella. Divenne molto popolare alla fine del ‘900 e ottenne la DOC solo nel 2009. Questo vino deve il suo nome alla tecnica di produzione. Letteralmente significa ripetere, ripassare e per produrlo ripetiamo effettivamente la fermentazione. A settembre parte la prima fermentazione per ottenere il vino Valpolicella, il quale viene tenuto in cantina fino a febbraio dell’anno successivo.
A febbraio, dopo i 3 mesi di appassimento, avviene invece la fermentazione dell’Amarone, a fermentazione conclusa l’Amarone viene svinato e bucce e vinacce vengono lasciate in vasca. A questo punto si mescola il vino Valpolicella con le vinacce dell’Amarone e viene fatta partire una seconda fermentazione. Al termine di questa doppia fermentazione il Ripasso subisce un anno di affinamento in rovere prima di entrare nel mercato.
Le bucce delle uve utilizzate per produrre l’Amarone vengono impastate con la Valpolicella per ottenere il Ripasso
Il Ripasso è un “baby Amarone”?
Di solito si dice che il Ripasso sia un “baby Amarone” o una versione economica dell’Amarone, ma non è così. È un vino con una sua identità. Fatta eccezione per i vitigni e la regione di produzione del vino, Ripasso e Amarone sono due vini completamente diversi:
Il Ripasso è prodotto partendo da uve fresche che vengono rifermentate su quelle appassite, l’Amarone è prodotto al 100% con uve appassite;
L’affinamento in rovere dura minimo 1 anno per il primo e minimo 2 per il secondo;
Il Ripasso è un vino di medio corpo, l’Amarone è un vino di corpo;
Ultimo ma non meno importante, mentre l’Amarone è un perfetto vino da meditazione, il Ripasso è molto versatile e più facile da abbinare al cibo.
Un calice di Ripasso, più chiaro nel colore e nel corpo rispetto all’Amarone
Abbinamento cibo
Il Ripasso conserva la freschezza del Valpolicella e riceve struttura e sapori dalle bucce dell’Amarone. Il risultato è un vino straordinario, che può essere abbinato in mille modi. Ha una buona struttura e si presta per essere abbinato a carni rosse, soprattutto alla griglia o brasate, poiché la sua buona acidità bilancia perfettamente i suoi sapori più dolci. Grazie al suo corpo si abbina perfettamente anche alla selvaggina, esempi possono essere l’arrosto di cinghiale o lo spezzatino di fagiano.
A proposito di primi piatti, la pasta fatta in casa al ragù o un risotto ai funghi sono due ottime opzioni per abbinare il Ripasso. E se non amate la carne, provatelo con i formaggi stagionati. Vuoi assaporare l’unicità di questo vino e trovare altri interessanti abbinamenti? Allora unisciti a noi in un wine tour in Valpolicella: Valpolicella e Amarone con pranzo, Due cantine di Amarone, Tre cantine di Amarone. Il Ripasso ti aspetta!
Carne alla griglia e Ripasso sono l’abbinamento più comune